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Lo stracotto di cinghiale è una delle ricette più rappresentative della cucina tradizionale italiana, in particolare delle regioni centrali come Toscana, Umbria e Lazio. Questo piatto nasce dall’antica necessità di ammorbidire le carni selvatiche attraverso una cottura lunga e lenta, che permette di esaltare i sapori e rendere il cinghiale tenero e succulento. Grazie alla marinatura e all’uso di aromi tipici della macchia mediterranea, lo stracotto di cinghiale è un piatto ricco di carattere e profondità di gusto, ideale per accompagnare polenta, pane rustico o pasta fresca.

Origini e Tradizione
Lo stracotto di cinghiale affonda le sue radici nelle tradizioni contadine, quando la caccia era una delle principali fonti di approvvigionamento di carne. Il cinghiale, animale selvatico dal sapore deciso, necessitava di un trattamento particolare per eliminare il gusto troppo forte e rendere la carne più tenera. Per questo motivo, veniva lasciato marinare per diverse ore, a volte persino un giorno intero, in un mix di vino rosso, spezie e verdure aromatiche.

Nella tradizione toscana, il cinghiale in umido è uno dei piatti più apprezzati, spesso preparato con un soffritto di cipolla, sedano e carota, arricchito con pomodoro e bacche di ginepro. In Umbria e Lazio, si preferisce una versione con più erbe aromatiche e vino corposo, mentre in Emilia-Romagna si aggiunge spesso il cioccolato fondente per creare un contrasto di sapori unico.

Ingredienti e Preparazione
Per preparare un autentico stracotto di cinghiale, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave.

Ingredienti per 6 persone

•1 kg di carne di cinghiale tagliata a pezzi medi
•1 litro di vino rosso robusto (Sangiovese, Chianti o Montepulciano)
•1 cipolla grande
•2 carote
•2 coste di sedano
•2 spicchi d’aglio
•2 foglie di alloro
•3-4 bacche di ginepro
•1 rametto di rosmarino
•3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
•500 ml di passata di pomodoro
•1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
•Sale e pepe
•Peperoncino (facoltativo)

Preparazione
La prima fase della preparazione è la marinatura della carne. Per eliminare il sapore selvatico e insaporire la carne, è necessario mettere i pezzi di cinghiale in una ciotola capiente con il vino rosso, l’alloro, il ginepro, l’aglio schiacciato e il rosmarino. Il tutto deve essere coperto e lasciato marinare in frigorifero per almeno dodici ore, preferibilmente ventiquattro.

Una volta terminata la marinatura, si procede scolando la carne e tamponandola con carta assorbente. Il liquido della marinatura deve essere filtrato e tenuto da parte. In una casseruola capiente, si scalda l’olio extravergine d’oliva e si rosolano i pezzi di carne a fuoco vivo fino a sigillarli e ottenere una leggera doratura.

Nel frattempo, si prepara il soffritto tritando finemente cipolla, carote e sedano. Le verdure vengono aggiunte alla casseruola e lasciate soffriggere dolcemente fino a quando non risultano morbide. A questo punto, si unisce il concentrato di pomodoro e la passata, si mescola bene e si sfuma con parte del vino della marinatura.

La cottura deve avvenire a fuoco bassissimo per almeno tre o quattro ore, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo brodo o vino se il sugo si asciuga troppo. Il risultato finale deve essere una carne morbidissima, quasi sfilacciabile, avvolta in un sugo denso e aromatico.

Abbinamenti Perfetti
Lo stracotto di cinghiale è un piatto conviviale, perfetto per essere gustato nelle fredde giornate autunnali e invernali. Tra gli abbinamenti più consigliati ci sono:

•Polenta morbida, ideale per raccogliere il sugo e rendere il piatto ancora più avvolgente.
•Pasta fresca come tagliatelle, pici o pappardelle, che si sposano perfettamente con il sugo ricco di carne
•Pane casereccio tostato, perfetto per accompagnare la carne e il sugo.
•Un vino rosso strutturato come un Brunello di Montalcino, un Chianti Riserva o un Montepulciano d’Abruzzo, capace di bilanciare i sapori intensi del piatto.

Varianti Regionali
A seconda della regione, lo stracotto di cinghiale può subire piccole variazioni. In Toscana, ad esempio, si predilige l’uso di bacche di ginepro e rosmarino, mentre in Umbria il piatto viene arricchito con una maggiore quantità di erbe aromatiche. In alcune zone dell’Emilia-Romagna, si aggiunge un pezzetto di cioccolato fondente per creare un contrasto unico tra dolcezza e sapidità.

Una variante interessante è lo stracotto di cinghiale al miele, una ricetta che prevede l’aggiunta di un cucchiaio di miele durante la cottura per donare una nota di dolcezza e bilanciare l’acidità del pomodoro e del vino.

Lo stracotto di cinghiale è un piatto che racchiude tutta la storia e la tradizione della cucina italiana. Prepararlo richiede tempo e pazienza, ma il risultato è un’esplosione di sapori che conquista al primo assaggio. Perfetto per una cena in famiglia o un pranzo domenicale, questo piatto rappresenta l’essenza della cucina regionale italiana, in cui la qualità degli ingredienti e la cottura lenta sono i segreti per ottenere un risultato straordinario.

Se ami i piatti della tradizione, provare a cucinare uno stracotto di cinghiale sarà un’esperienza culinaria appagante, capace di riportarti indietro nel tempo, quando la cucina era fatta di attesa, gesti lenti e sapori autentici.