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Ci sono piatti che nascono per necessità e diventano cultura. Ricette pensate per “far rendere” ciò che si ha, trasformate con il tempo in veri e propri riti familiari.

Lo stracotto alla toscana è uno di questi: un piatto contadino, nato da tagli poveri e lunghi tempi di cottura, diventato simbolo della domenica e delle grandi tavolate toscane.

È una preparazione che non ammette fretta, perché ha bisogno di ore. Ma in cambio, regala un gusto profondo, rotondo, che sa di casa, di terra, di vino e di sapienza tramandata.


Dalle campagne al cuore della tavola: una storia toscana

Lo stracotto è parte della cucina rustica e contadina della Toscana centrale. Nelle case si usavano i tagli meno pregiati del manzo – spesso muscolo, cappello del prete, o guancia – e li si metteva a cuocere lentamente, anche per 4 o 5 ore, in una casseruola di coccio o ferro.

L’unico vero lusso della ricetta? Il vino. Un buon rosso toscano, corposo, tannico, capace di dare carattere alla carne e profumare tutta la cucina.

Nel tempo, la ricetta si è raffinata ma non è mai diventata “moderna”. Lo stracotto resta un piatto che va aspettato, curato, coccolato. È più vicino a un rito che a una preparazione. Si comincia al mattino presto, si controlla a fuoco lento, si gira con il cucchiaio di legno. E alla fine, la carne si arrende: tenera, succosa, immersa in un sugo scuro e denso che è puro concentrato di sapore.


Il nostro stracotto alla toscana: tradizione, rispetto, lentezza

Nel laboratorio di Lo Stracotto, abbiamo scelto di non reinventare questo piatto. Per noi, valorizzarlo significa rispettarlo, esattamente com’è nato.

Utilizziamo tagli di manzo selezionati, rosolati a lungo in un soffritto di cipolla, sedano e carota. Il tutto viene poi sfumato con un vino rosso toscano, corposo e profumato, e lasciato cuocere lentamente, per ore, insieme alle erbe aromatiche.

Niente scorciatoie, niente fretta. Solo pazienza e fuoco basso, come una volta.

Il risultato è una carne che si taglia con la forchetta, avvolta in un sugo vellutato che raccoglie tutto il sapore del tempo passato a cuocere.


Come gustarlo al meglio

Lo stracotto alla toscana si serve in tanti modi:

con polenta fumante, con purè di patate, con pane toscano bruscato, o anche – nella tradizione più ricca – con pappardelle fatte in casa, condite con il sugo ristretto.

È un piatto che ama la compagnia, che si presta al convivio e che racconta sempre una storia, anche quando viene servito in un barattolo da asporto o in un piatto gourmet.

Per noi, è uno dei simboli dell’Italia che cucina sul serio.

E anche nella sua versione pronta, lo stracotto alla toscana firmato Lo Stracotto conserva intatta l’anima autentica di un piatto che ha attraversato il tempo senza perdere gusto.


Un’idea semplice, una lunga cottura, un sapore che resta.

Questo è il nostro modo di fare stracotto.